Introduzione di Alfio Bassotti all’incontro sul tema
“Problematiche della Costituente Europea in rapporto all’aggiornamento dello statuto regionale delle Marche”
22 febbraio 2003 – Osimo – Sala Conferenze istituto Campana
Desidero innanzitutto ringraziare il Circolo Balboni Acqua, il suo presidente, Triscari ed in particolare l’ambasciatore Giuseppe Balboni, fondatore del circolo, ed oggi presidente del nostro convegno.
Il saluto ed il ringraziamento si estende naturalmente a tutti gli altri relatori: dall’ On. Gustavo SELVA all’ On. Alessandro FORLANI, dalla Dott.ssa Silvana AMATI all’Avv. Antonio MASTRI.
Saluto anche le autorità presenti come il sindaco Latini, i consiglieri reg.li Massi, Favia e Ciccioli che spero intervengano durante lo svolgersi del dibattito: un saluto ed un ringraziamento particolare mi sia consentito rivolgere a Padre Giulio Berrettoni che , in un incontro della scorsa settimana, è stato così gentile da donarci la bandiera della pace donata dal SERMIG al Sacro Convento di Assisi: come potrete notare non la teniamo nel cassetto ma l’abbiamo subito esposta e continuerà a seguirci nel nostro girovagare in provincia e in regione a testimonianza della nostra convinta difesa di questo valore fondamentale che si basa sulla tolleranza, sulla comprensione, sulla cooperazione tra i popoli e che si difende attraverso il ripudio della violenza.
Di ogni violenza sia che si realizzi attraverso il terrorismo sia che si evidenzi attraverso la violazione di qualsiasi diritto fondamentali dell’uomo, sia che si pratichi fisicamente, sia che si eserciti moralmente.
Ed, infine un ringraziamento a tutti voi, amici presenti, per avete acccolto l’invito a partecipare al nostro incontro in una giornata, quale è il sabato pomeriggio, normalmente dedicata alla famiglia.
Esaurita questa gradita e doverosa fase di saluti e di ringraziamenti, vi chiedo, prima di passare la parola agli oratori, di dedicarmi per alcuni minuti la vostra cortese attenzione per permettermi di illustrarvi brevemente l’attività e gli obbiettivi della nostra associazione culturale “Europa III Millennio”
Il primo obbiettivo che l’associazione si pone è la difesa e la valorizzazione dell’esperienza dei cattolici nella prima repubblica.
Infatti, e’ andata affermandosi nel nostro paese, in questi ultimi dieci anni, una stagione di dissacrazione dell’impegno politico dei cattolici e dei liberal democratici: in questi ultimi tempi si è fatto di tutto per cercare di far dimenticare 50 anni di storia della nostra nazione che, pur venendo dal dramma di una guerra perduta che lo aveva devastato sul piano strutturale e sul piano sociale, doveva cercare di riacquistare fiducia attraverso l’esercizio della democrazia e delle libertà che per tanto tempo erano andate perdute.
Si cerca, cioè, di far dimenticare che furono proprio le forze cattoliche (organizzatesi nella democrazia cristiana : qualcuno ha paura a pronunciare questo nome, mentre noi siamo invece, orgogliosi di esserne stati iscritti, dirigenti e rappresentanti istituzionali) unitamente alle forze liberali e social democratiche a guidare la rinascita del nostro paese orientandolo nelle scelta occidentale e dell’alleanza atlantica, indirizzandolo sulla strada del riequilibrio sociale con una politica riformista che si basava sui valori del pluralismo, del solidarismo, del riformismo e della partecipazione.
Una politica che ha evitato nel nostro paese potesse l’affermarsi di quel socialismo reale che ha distrutto le economie e le libertà nei paesi dell’est; una politica che ha portato un paese come il nostro, caratterizzato da una economia essenzialmente rurale, a divenire una delle più grandi potenze industriali del mondo; una politica che ha sempre respinto il metodo della violenza e della prevaricazione e così operando ha garantito, per la prima volta nella sua storia, a più generazioni, cinquant’anni di sviluppo in pace e libertà .
Noi desideriamo che questo immenso patrimonio di valori e di testimonianze non solo non vada perduto, ma venga, invece, valorizzato per quello che realisticamente è stato e per quello che oggettivamente ha rappresentato. Desideriamo, cioè, che il giudizio storico sull’impegno dei cattolici e dei liberal democratici della cosiddetta prima repubblica non venga strumentalizzato da chi non solo non ne ha titolo, ma addirittura ha rappresentato posizioni antitetiche ed antagoniste rispetto al nostro impegno.
Ho voluto sottolinearlo questo aspetto, perché a me sembra essere, oggi, questa tentazione molto forte ed, anzi, ho l’impressione che lo sia ancor più di ieri.
E su questo fronte non mancano certo i colpi bassi per cercare in qualche modo di ridimensionare questo nostro impegno.
È sufficiente osservare, in proposito, come in questi giorni siano esplose, attraverso qualche compiacenza di troppo, poco edificanti forme di bassa denigrazione degne del più becero confronto sociale.
E’ evidente che quando questi episodi accadono, gli stessi non sono mai casuali: è, infatti, evidente a tutti che questa è una fase in cui nella nostra regione si cerca da un lato di sviare l’attenzione dalla difficoltà che il mondo politico sta oggettivamente registrando per le tante vicende, non sempre edificanti, che stanno emergendo e che si accavallano; e dall’altro, c’è chi ancora pensa sia necessario fiaccare od indebolire le nuove iniziative che, come la nostra , possano in qualche modo disturbare perché ancora in grado di dire qualcosa alla gente..
Iniziativa, la nostra, che probabilmente è vista dai più come una fastidiosa e, perché no, pericolosa intromissione in un mondo politico che cerca, in tutti i modi, di evitare che si turbi o, peggio ancora, si metta in discussione gli equilibri raggiunti: un mondo ove il gioco delle parti in atto, secondo questi signori, dovrebbe essere rituale e perenne.
Per quanto mi riguarda costoro non solo sbagliano di grosso, ma, a me pare, non hanno proprio capito niente: infatti, tutti coloro che, come me, hanno dovuto subire, riuscendo a sopravvivere, la cruenta stagione del giustizionalismo, hanno con ciò dimostrato di non mollare e di non arrendersi mai.
E se non ci hanno piegato, né la persecuzione giudiziaria, né le innumerevoli intimidazioni subite, immaginatevi se potrà piegarci qualche volgare starnuto giornalistico.
Bene, chiarito ciò, voglio ricordare che
Il secondo obbiettivo che l’associazione si pone è il sostegno ai partiti ed ai candidati che nelle elezioni europee faranno riferimento al PPE ed alle forze liberal-democratiche.
Sappiamo benissimo, cari amici, che il passato non ritorna e che è del tutto inutile soffermarsi sui ricordi per piangersi addosso; e siamo anche coscienti che la DC, in quanto partito, rimarrà un ricordo.
Siamo, cioè, perfettamente consci del fatto che i partiti politici sono semplici strumenti e come tali destinati prima o poi a tramontare. Ciò che però non può essere mai messo in discussione è il complesso dei valori di cui noi, come cattolici, siamo stati e siamo portatori.
Sono gli stessi valori che noi oggi constatiamo ispirare l’azione del partito popolare europeo: ecco il perché questo partito rappresenta oggettivamente un punto di riferimento certo per i cattolici impegnati in politica.
Quando l’azione della magistratura italiana ha provocato la disgregazione della DC, i cattolici hanno continuato ad impegnarsi in politica distribuendosi in vario modo tra le attuali forze politiche e la loro presenza oggi va da Alleanza Nazionale alla Margherita, passando per Forza Italia , UDC, UDEOR: ebbene tutti questi amici, dimenticandosi a volte della originale provenienza, della passata militanza, del comune sentire, rischiavano e rischiano di non dialogare mai e di sentirsi, più che leali avversari, veri e propri nemici politici.
Questa nostra iniziativa intende superare il contingente, scavalcare il localismo per guardare più in alto e più lontano: guardare, cioè, all’orizzonte europeo
Ciò che ci sii propone, infatti, è rilanciare un dibattito per costruire un vero dialogo che disegni una prospettiva di largo respiro; ci si propone essere motivo di incontro e di confronto tra i cattolici impegnati in politica visto, tra l’altro, che tutti i partiti in cui i cattolici militano aderiscono formalmente al PPE o concordano sostanzialmente sulla sua linea politica.
D’altra parte, è ormai chiaro che l’attuale quadro politico, contraddistinto da due poli, rappresenta in verità una suddivisione artificiale: tanto è vero che al suo interno la convivenza dei cattolici diventa sempre più difficile per il forte disagio che gli stessi avvertono rispetto alle tante posizioni radicali e massimaliste che nulla hanno a che fare con la concezione cristiana del convivere civile.
Ed allora le scelte e le sfide che abbiamo dinnanzi diventano decisive .
Nel manifesto istitutivo della nostra associazione abbiamo già illustrato come l’avvio del terzo millennio si accompagni ai moderni mezzi di comunicazione, alla globalizzazione dell’economia, alla velocità di trasferimento delle notizie ed alla accresciuta mobilità delle persone: affermando che tutti questi aspetti tendono a mettere singoli e nazioni a confronto come mai è avvenuto nella storia si da rendere i problemi degli altri i nostri, ed i nostri, quelli degli altri.
Sono, quelle di fronte a noi, scelte così fondamentali che non consentono di sbagliare la proposta istituzionale per costruire l’Europa dei popoli, la sua identità culturale, la sua matrice storica, la sua funzione stimolante per la creazione di prospettive di progresso e di pace: questo è ciò che dovrebbe rappresentare l’Europa in presenza di un mondo tormentato dalla violenza, dal terrorismo, dalle guerre, per non pensare, poi, alle sfide terribili che la ricerca scientifica impone in termini di sviluppo e di etica.
Non mi dilungo perché il quadro che abbiamo di fronte è assolutamente chiaro.
Noi vogliamo, perciò, fare semplicemente la nostra parte con l’intento di prendere e far prendere alla nostra gente sempre più coscienza di tutta questa vastissima problematica.
In questo senso va letto il calendario degli incontri che abbiamo programmato e che, come potrete notare dal volantino distribuito, punta anche nella direzione di assicurare una presenza distribuita in modo equilibrato sul territorio proprio per avere la possibilità di incontrare e di far incontrare il più largo numero di cittadini.
Ed in questo senso è costante la ricerca di ogni collaborazione possibile con tutti i circoli culturali già presenti sul territorio la cui attività non sia in contrasto con le finalità che ci proponiamo.
Per questi obbiettivi lavoreranno anche le sei commissioni di studio che abbiamo istituto.
Commissioni che, valorizzando le intelligenze e le energie locali, cercheranno di formulare una proposta credibile di organizzazione istituzionale, culturale, economica, infrastrutturale della nostra regione in riferimento alla costruzione della patria europea.
Questa è, in sintesi, l’attività della nostra associazione, che basa il suo operare sul volontariato.
Essa è aperta a tutti coloro che vogliono aderirvi e da noi ciascuno può venire oppure se ne può andare quando vuole: non ci sono tessere da prendere, non ci sono vincoli se non quello morale di contribuire a costruire, qualunque sia il proprio ruolo nella società civile, un rapporto di dialogo, di sereno confronto per pervenire ad una sintesi che veda il mondo cattolico e liberal-democratico unito almeno sul versante della costruzione della nazione Europea.
Movendoci in questa direzione, a noi sembra aver già raccolto le indicazioni che la congregazione per la dottrina della fede detta proprio in relazione all’impegno ed al comportamento dei cattolici nella vita politica: note che vi abbiamo oggi distribuito e che continueremo a distribuire nei successivi convegni: primo fra tutti, quello di Ancona del 6 aprile prossimo venturo che ha all’ordine del giorno, tra l’altro, anche questo specifico argomento.
Ho iniziato con il saluto ai presenti e concludo con un ultimo particolare saluto che dedico alla memoria di un amico che purtroppo non è più qui tra noi qui: l’amico Diego TERZONI che recentemente ci ha lasciato per ritornare alla casa del Padre. Credo che tutti coloro che hanno avuto la possibilità e la fortuna di conoscerlo veramente lo ricorderanno sempre per il suo attaccamento all’impegno politico, per la sua testimonianza degli ideali democratici cristiani, per il suo amore verso la nostra terra, per la sua bonomia, per la sua grande saggezza e per lo straordinario dono della sua amicizia.
Buon lavoro a tutti.