Introduzione di Alfio Bassotti all’incontro sul tema
“ L’umanesimo cristiano: valore fondamentale e caratterizzante l’Unità Europea ”
ANCONA – 6 APRILE 2003 – HOTEL JOLLY
Cari amici,
Esaurita la doverosa e quanto mai gradita fase di saluti e di ringraziamenti, prima di passare la parola agli oratori, mi permetto di chiederVi alcuni minuti della Vostra cortese attenzione per fornirvi alcune notizie organizzative e per illustrarvi brevemente l’attività e gli obbiettivi della nostra associazione:
1. La prima informazione riguarda tutti coloro che, pur non essendo soci, desiderano ricever l’invito per partecipare agli ulteriore incontri che la nostra associazione promuove: per questo occorre semplicemente che forniscano il loro recapito postale compilando l’apposito modulo che troverete all’entrata presso la segreteria del convegno.
2. Pensando di farVi cosa gradita, abbiamo distribuito ad ogni partecipante un pieghevole della biblioteca vaticana relativo alle indicazione che la Congregazione per la dottrina della fede ha dato ai cattolici impegnati in politica.
Questo pieghevole noi continueremo a distribuirlo, come già fatto ad Osimo, per tutto l’anno nei vari convegni che abbiamo già programmato.
3. Oltre alla sede legale che rimane in Ancona, abbiamo deciso di aprire ed organizzare anche una sede operativa a Jesi che consenta in particolare al direttivo ed alle commissioni di studio di potersi riunire ed elaborare le loro proposte.
4. Vi diamo, infine, appuntamento al prossimo convegno che, come programmato. effettueremo a Senigallia entro la prima quindicina di giugno per trattare il tema della globalizzazione.
Proseguendo nella consuetudine istituita in ogni centro dove ci presentiamo per la prima volta, permettetemi di illustrarvi sinteticamente le finalità dell’associazione culturale “Europa terzo millennio”: mi rendo conto che per alcuni amici tutto ciò è ripetitivo ma a me pare doveroso ed opportuno.
Il primo obbiettivo che ci poniamo è:
La difesa e la valorizzazione dell’esperienza dei cattolici nella prima repubblica:
Vi è stata, infatti, in questi ultimi dieci anni una stagione di immani tentativi per mistificare e dissacrare l’impegno politico profuso dai cattolici e dai liberal democratici nel nostro paese: si è fatto, cioè, di tutto e di più per demolire e cancellare cinquanta anni di storia repubblicana nel vano tentativo di far ripudiare al paese le proprie radici. Per fortuna l’Italia non dimentica affatto chi, cattolici intesta, lo ha riscattato dalla tirannide per guidarlo sulla strada della democrazia, della libertà, dello sviluppo e della pace
Noi desideriamo, pertanto, che questo immenso patrimonio di valori, di alte testimonianze civili e di enormi sacrifici non vada perduto e venga, come è doveroso e giusto sia, valorizzato per ciò che è stato e per ciò che ha rappresentato.
Il secondo obbiettivo che l’associazione si pone è:
il sostegno ai partiti ed ai candidati che nelle elezioni europee faranno riferimento al PPE ed alle forze liberal-democratiche.
Ciò che per noi non può ne tramontare ne essere messo mai in discussione sono i valori di cui noi, siamo stati e siamo portatori: valori quindi non negoziabili.
Sono i principi e gli ideali che oggi constatiamo ispirare l’azione del partito popolare europeo : tutto questo ci porta logicamente ad identificarci in questo partito che oggettivamente rappresenta in Europa un approdo sicuro ed un punto di riferimento certo per i cattolici impegnati in politica.
Ecco perché la costituzione della nostra associazione rappresenta una iniziativa che supera il contingente e scavalca il localismo: essa guarda all’orizzonte europeo rilanciando un dibattito agonizzante od addirittura inesistente al fine di concorrere a ricostruire un dialogo ed un confronto che apra una prospettiva di rilancio della identità della patria europea.
La nostra comunità nazionale, da più di un decennio bombardata da messaggi suadenti, viene martellata da slogan che cavalcano, di volta in volta, esclusivamente le emotività del momento: il tutto spersonalizza talmente i rapporti tra i singoli da produrre nella società civile un vero blocco della creatività e della partecipazione.. Questa realtà provoca una voglia, un disperato bisogno di tornare a misurarsi alla base per ritrovare l’incontro ed confronto fatto di calore umano, di amicizia, di stima che suggella, di volta in volta, attraverso una stretta di mano, una pacca sulla spalla, un sorriso, un abbraccio la nobiltà di una partecipazione tutt’altro che virtuale perche veramente vissuta.
Ecco questo è lo spirito con cui questa nostra iniziativa si propone: essere, cioè, motivo di incontro e di confronto tra i cattolici impegnati in politica
Tutto ciò è , io credo, più facile visto che tutti i partiti in cui essi oggi militano aderiscono formalmente al PPE o concordano sulla sua linea politica.
Ci sembra essere questo un modo serio e concreto per contribuire a far sviluppare un dibattito produttivi di tante proposte originali ide per concorrere a creare una Europa che testimoni le aspirazioni di giustizia, libertà e soprattutto di pace che scuotono il nostro pianeta.
La Pace, cari amici, è la condizione essenziale per operare, per realizzare qualsiasi disegno di sviluppo economico e sociale: ed è questa la ragione per la quale non possiamo mai stancarci di parlare di pace operando affinché questo prezioso sentimento non diventi strumentalizzazione per dividere anziché unire le coscienze.
Vedete, l’ho già ricordato ad Osimo, tra le nostre bandiere vi è anche una bianca che riporta sul bordo i simboli di tante bandiere del mondo : è la bandiera della pace che il SERMIG ( il servizio missionario giovanile) ha consegnato al Sacro Convento di Assisi: ebbene una di queste bandiere ci è stata donata da padre Giulio Berrettoni che come è noto è stato a lungo il Custode del sacro convento.
Noi l’abbiamo considerato un dono prezioso ed essa ci seguirà in tutte le manifestazione come segno tangibile della nostra fede in questo grande valore.
La pace, cari amici, è un dono di Dio che va difeso e preservato: soprattutto oggi che essa è minacciata da un mondo pieno di una violenza cieca e radicale. Non può, quindi, venir meno la nostra convinta testimonianza a difesa di questo valore fondamentale che si basa sulla tolleranza, sulla comprensione, sulla cooperazione tra i popoli.
E la Pace si difende attraverso il ripudio della violenza.
Di ogni violenza! Qualcuno ha detto, infatti, che la violenza non ha confini, non ha patria, non ha colore, non ha religione: La violenza è violenza.
In definitiva noi non possiamo che essere coerenti con quanto su questo tema è scritto nell’enciclica “ Pacem in terris ” di Papa Giovanni XXXIII : “la pace può esistere solo nel pieno rispetto del principio che ogni essere umano è persona, soggetto di diritti inviolabili e perciò essa , la pace, può realizzarsi solo se fondata su verità, giustizia, amore e libertà.
In questo senso dobbiamo, noi cattolici, sfilare , probabilmente, di meno e pregare di più, operando, inoltre, nel nostro quotidiano, nella famiglia, nei luoghi di lavori e di svago, perché, rispetto alle contrapposizioni ed alla violenza si affermino, invece, i valori della tolleranza, della convivenza e della solidarietà verso coloro che sono colpiti dalla emarginazione e dalle nuove povertà.
Siamo alla vigilia della Santa Pasqua: per tutti i credenti tempo di gioia perché tempo di resurrezione. Santa Pasqua che testimonia a tutti noi la divinità di Cristo Nostro Signore che sconfigge la morte e fa trionfare la vita.
Sono questi i sentimenti con cui voglio formulare a Voi ed alle vostre famiglie, a nome di tutto il direttivo dell’associazione “ Europa III Millennio”, gli auguri più fervidi di Buona Pasqua.