Saluto introduttivo di Alfio Bassotti all’incontro sul tema:“La famiglia cellula fondamentale per la costruzione della casa europea”

ottobre 5th, 2009

 Saluto introduttivo di Alfio Bassotti all’incontro sul tema: 

“La famiglia cellula fondamentale per la costruzione della casa europea”

 24 febbraio 2006 – Ancona – Salone Fiera della Pesca 

Cari amici,

Grazie ancora una volta per questa vostra presenza che è segno  di attaccamento sincero a questa nostra associazione che, sin dal suo sorgere, ovunque si sia dato vita sul territorio provinciale ad iniziative, ha potuto contare sulla vostra crescente solidarietà .

Dobbiamo registrare oggi anche la presenza di amministratori e consiglieri regionali che  saluto e ringrazio affettuosamente. 

                                  E’ evidente, però, che non posso esimermi di associarmi al ringraziamento espresso dall’amico Giacomo Bugaro, che presiede i nostri lavori, ai nostri due relatori:

-    A Sua Eccellenza Mons. Edoardo MENICHELLI, Arcivescovo delle diocesi di Ancona ed Osimo, la cui presenza non può che stimolarci nel continuare, anche con maggior slancio, nel nostro impegno finalizzato alla valorizzazione del ruolo dei cattolici nel sociale ed in politica: so perfettamente, Eccellenza, quanti impegni Ella ha per cui  l’aver Ella accettato di corrispondere al nostro invito ci riempie il cuore di profonda gratitudine.

-    All’on.le Maurizio LUPI  che ho personalmente conosciuto solo tre mesi fa in un incontro finalizzato alla presentazione dell’attività dell’associazione ed a invitarlo a partecipare a questo  nostro incontro. Non sapevo se avrebbe accettato, visto che anche per lui vi è grande abbondanza di impegni che deve quotidianamente onorare: ed, invece, Maurizio mi ha dato subito, quasi anticipandomi, la sua disponibilità.

Certo, il comune retroterra su cui si articola il cammino della nostra esperienza religiosa, così come  il comune sentire politico, avrà anche influito sulla tua decisione: credo, però, che sia la tua innata disponibilità che ti porta istintivamente a non tirarti indietro e così concorrere, in modo ampio e costruttivo, allo sviluppo di quella tematica sociale e politica: tematiche su cui si deve sempre di più registrare una attiva ed incisiva presenza dei cattolici al fine di evitare il pericolo di derive ispirate a quel relativismo etico tutto teso ad esaltare, non l’uomo nella sua unità, ma solo l’aspetto più egoistico e  sfrenato della personalità umana. 

Valorizzare la testimonianza dei cattolici nel sociale in generale ed in politica in particolare, non mi stancherò mai di proclamarlo, è la finalità propria della nostra associazione che ha operato chiamando a raccolta tutti gli amici che, per varie ragioni e vicissitudini, si erano allontanati dal mondo sociale e politico, invitandoli, anche in forza ad una consolidata adesione agli ideali per la costruzione della nazione europea,  a discutere ed a proporre idee e progetti  che potessero meglio inserire la nostra comunità regionale nel disegno comunitario.

In questa nostra attività, sviluppatasi, in poco più di tre  anni, ha quasi dell’incredibile , come già rimarcato, il fatto che non sia venuta meno, neppure una sola volta, la massiccia presenza degli amici. Questa costante adesione, evidentemente, è non solo il segno tangibile di un ritrovato interesse per la discussione dei problemi, ma, lo sottolineo ancora,  conferma  il desiderio di partecipazione, l’esigenza di condivisione che oggi anima i cittadini. 

Non tutto però sono rose e fiori, poiché, cari amici, vi sono nel nostro procedere anche tante spine. Ed una di queste spine, quella che in qualche modo ci ha tormenta di più, è l’aver dovuto registrare una sostanziale assenza dei giovani dall’agone politico. È questo un fatto che a me preoccupa particolarmente, convinto come sono, che la presenza vivifica dei giovani è essenziale nella costruzione del convivere civile: ragione per cui, credo essere da parte nostra utile ed opportuno dare vita ad iniziative capaci di coinvolgere in prima persona il mondo giovanile. 

Mi si permetta, infine, di sottolineare sinteticamente due semplici aspetti afferenti il tema in discussione: 

il primo attiene al concetto di famiglia

  • L’art. 29 della costituzione recita: La repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.  

Sottolineo il naturale e non l’innaturale che oggi si vorrebbe imporre 

Con ciò, voglio semplicemente sottolineare, che la famiglia, anche in senso prettamente laico, rimane il baluardo di una civiltà che aspiri a recuperare il senso profondo della sacralità della vita che, inutile negarlo, se non si è completamente perso, certamente si è enormemente affievolito. 

  • Senza voler anticipare ciò che Sua Eccellenza ci dirà sull’argomento con tutta l’autorevolezza che gli è propria come pastore, mi limito semplicemente a ricordare che la congregazione per la dottrina della fede, guidata dall’allora Card. Joseph Ratzinger, il 24 novembre 2002, emanava la nota dottrinale “circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica”. Di tale nota, ricordo anche in questa sede,  abbiamo nei nostri convegni distribuito circa tremila opuscoli: cosa che abbiamo fatto anche oggi  perché convinti che essa possa aiutarci a capire ed ad orientarci.  

Ebbene consentitimi di leggervi un solo passaggio, si e no una pagina( ma voi leggetelo tutto però !!!):

Leggo testualmente:

“È necessario aggiungere che la coscienza cristiana ben formata non permette a nessuno di favorire con il proprio voto l’attuazione di un pro­gramma politico o di una singola legge in cui i contenuti fondamentali della fede e della morale siano sovvertiti dalla presentazione di proposte alternative o contrarie a tali contenuti. Poiché la fede costituisce come un’unità inscindibile, non è logico l’isolamento di uno solo dei suoi contenuti a scapito della totalità della dottrina cat­tolica. L’impegno politico per un aspetto isolato della dottrina sociale della Chiesa non è sufficiente ad esaurire la responsabilità per il bene comune. Né il cattolico può pensare di delegare ad altri l’impegno che gli proviene dal vangelo di Gesù Cristo perché la verità sull’uomo e sul mondo possa essere annunciata e raggiunta.

Quando l’azione politica viene a confrontarsi con principi morali che non ammettono deroghe, eccezio­ni o compromesso alcuno, allora l’impegno dei catto­lici si fa più evidente e carico di responsabilità. Dinan­zi a queste esigenze etiche fondamentali e irrinunciabili, infatti, i credenti devono sapere che è in gioco l’es­senza dell’ordine morale, che riguarda il bene integrale della persona.” 

( E si elencano, tra queste esigenze etiche fondamentali, il rifiuto dell’ aborto e dell’ eutanasia, la difesa dei  diritti dell’embrione umano ).

E poi si arriva al punto specifico dell’argomento in discussione in questo nostro incontro, per il quale la nota dottrinale recita testalmente:

“ Analogamente, devono essere sal­vaguardate la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità, a fronte delle moderne leggi sul divorzio: ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza, né queste possono ricevere in quanto tali un riconoscimento legale.”

Punto!

E poi si prosegue con la libertà di educazione, la tutela sociale dei minori, le moderne forme di schiavitù (droga e allo sfruttamento della prostituzione) la libertà religiosa, la pace ecc.

***** 

In sostanza la chiesa ci invita a difendere e rivalutare il ruolo della famiglia ove si esercitano le vere virtù eroiche del nostro tempo.

La odierna società civile oggi inneggia a tanti idoli, a tanti falsi personaggi attribuendo loro un fascino ed una dimensione quasi eroica: la verità che quasi sempre si tratta di esempi tutt’altro che esaltanti nel senso che si privilegia l’apparire più che l’essere.

La verità, cari amici, forse stucchevole, è, però, molto più semplice.

I veri eroi, oggi, sono tutti quei genitori che ogni giorno si alzano e vanno al lavoro per assicurare la sopravivenza economica al proprio nucleo familiare; quei genitori, che si sacrificano per dedicarsi all’educazione dei figli; quei genitori che sanno superare le inevitabili difficoltà che si incontrano nello stare insieme pur di assicurare unità al proprio nucleo familiare.

Questi sono gli eroi veri, questi sono i veri miti: perché essi sanno donare amore, perché sono testimoni di sano realismo e di costruttivo impegno e vincono perciò alla grande il confronto con chi, pur avendo milioni di fans, elargiscono solo emotività ed illusioni che falsano il vero e rendono poi tremendo ed amaro il risveglio alla realtà.

Concludo cari amici, con un’ultima annotazione che desidero fare ad alta voce.

Certamente non vi dirò, da questo pulpito, per chi votare perché farei tra l’altro torto alla vostra intelligenza e sensibilità; leggete le direttive che vi abbiamo distribuito: valutate e decidete liberamente chi, secondo Voi, può meglio garantire i valori di cui parliamo al fine di evitare che nel nostro paese si realizzi una deriva, come dire, di stampo zapateriano.

Ed auguro a me stesso e a tutti voi, che qualunque sia il risultato di questa tornata elettorale, si possa finalmente essere noi oggi alla vigilia di una ritrovata  unità dei cattolici che può e deve avverarsi anche in politica ed alla cui realizzazione tutti e ciascuno dovremmo laicamente e decisamente contribuire:  uscendo, una volta per tutte, dagli equivoci e dalle scusanti di chi, ad esempio, pensa di poter fare da solo perché crede essere un cristiano maturo, o di chi crede necessario cavalcare l’integralismo della fede.

Io, cari amici, penso, invece, che come credenti dobbiamo semplicemente affidarci a chi ci ha fatto suoi amici e ci ha chiamato fratelli elevandoci al rango di figli di Dio; dobbiamo affidarci a Gesù Cristo Nostro Signore che ha voluto assegnare alla Santa Madre Chiesa il compito eterno di custodire e diffondere nel tempo e nello spazio la sua parola, che è parola di verità: alla Chiesa, sostenuta dallo Spirito Santo, è affidato dunque il compito di attuarla e di attualizzarla tenendo conto delle circostanze e delle condizioni del tempo in cui si è materialmente chiamati ad operare.

La chiesa, dunque, è perennemente chiamata ad operare nel temporale per creare quelle giuste e rette condizioni capaci di concorrere alla libera adesione del credente alla via della salvezza.

Alla chiesa ed al suo magistero, perciò, senza furbizie e senza riserve, vogliamo e dobbiamo sempre affidarci per testimoniare la nostra fede e la nostra appartenenza. E così sia.

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